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“…. continua pendolamento acque antistanti Beirut”

Raccolta di aneddoti e eventi avvenuti dal giugno 1983 al febbraio 1984

(di R. Cervino)

2

(i cognomi sono volutamente stati censurati)

 

 

1^ Missione (28 luglio 1983 – 31 agosto 1983)

 

Il mattino del 28 luglio 1983, alle 0800, come normale tradizione di tutte le uscite in mare, Nave Ardito lascia il porto di La Spezia alla volta di Augusta dove avrebbe effettuato l’imbarco di carburante, munizioni, missili, viveri e tutto il necessario per svolgere al meglio la sua prima missione a Beirut. Dopo la sosta ad Augusta e al termine di tutti i rifornimenti di ogni genere, abbiamo puntato rotta a Levante e dopo un paio di giorni di navigazione, durante i quali abbiamo continuato a prepararci, TUTTI, per svolgere al meglio il nostro compito, siamo arrivati davanti a Beirut.

Giunti nelle acqua antistanti Beirut e prese le consegne da Nave Impavido, abbiamo iniziato il nostro pendolamento con un solo asse (l’altro veniva bloccato vista la limitata velocità, 3-4 nodi) a 2 miglia a Ovest di Beirut. Eravamo in compagnia di una portaelicotteri americana, la USS IWO JIMA, una Unità francese e pattugliavamo la nostra zona con lunghezza delle rotte (“leg”) di un paio di miglia verso Nord e verso Sud, sempre in corrispondenza della ruota panoramica di Beirut che nonostante i bombardamenti in atto, alla sera continuava a girare tutta illuminata.

La notte si navigava con luci di navigazione ridotte così da essere meno visibili da terra. E tra luci di giostre, insegne luminose intermittenti di locali, chiese illuminate e anche bagliori di colpi di artiglieria , traccianti di proiettili e razzi, passavano i giorni. Una volta ogni 7 giorni avevamo da tener conto di una perturbazione meteorologica che ci “movimentava” la giornata e per i restanti giorni era un procedere su e giù tra i marosi in scaduta fino alla successiva perturbazione. Una volta ogni 10 giorni, si andava a fare rifornimento di gasolio dalle Unità navali rifornitrici americane che per evidenti motivi di sicurezza, stazionavano insieme alla portaerei americana a circa 150 miglia al Ovest di Beirut, per cui ci voleva una intera giornata per andare, rifornirsi e tornare nel proprio settore di pendolamento. Durante il pendolamento la nave era sempre in assetto operativo, pronta a dare supporto di fuoco alle truppe a terra e pronta alla autodifesa per possibili attacchi di aerei kamikaze.

Rientrammo a La Spezia il 31 agosto 1983.

E partì in licenza il 2° gruppo, quelli che non erano potuti andare prima in licenza, essendo la nave salpata per Beirut.