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MARINAI MOTOCICLISTI
IL VIAGGIO DELL’EROE
“MotoMiliteIgnoto”
Aquileia 29.10.21 – Roma 2.11.202
Reportage dell’evento di R. Cervino
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Un cenno storico: il 29 ottobre 1921, dalla Stazione ferroviaria di Aquileia, partì il Treno dell’Eroe, treno speciale che portava la salma del Milite Ignoto, scelto dalla Signora Maria Bergamas tra altri dieci feretri di soldati ignoti, caduti durante la Prima Guerra Mondiale. Il treno speciale seguì il percorso ferroviario Conegliano, Udine, Basiliano, Treviso, Venezia, Padova, Rovigo, Ferrara, Bologna, Pistoia, Prato, Firenze, Arezzo, Chiusi, Orvieto, Orte Scalo, Roma Tiburtina dove arrivò il 2 novembre 1921.
L’istituzione del Milite Ignoto, fu fortemente voluta dal Colonnello Giulio Douhet che, con l’appoggio politico di un parlamentare (Cesare Maria de Vecchi), ottenne l’istituzione di una commissione composta da 6 militari italiani: un Generale, un Colonnello, un Tenente, un Sergente, un Caporale ed un soldato. Tutte queste persone erano accomunate dal fatto di essere, oltre che militari, anche medaglie d’oro. Dai vari Fronti di battaglia del Nord-Est (Isonzo, Monte Grappa, Caporetto, Piave ecc. ecc.) furono individuate diverse salme, pressoché sconosciute, tra queste furono scartate tutte quelle che o per un elmetto o per una mostrina o qualcos’altro, sarebbero potute essere identificate. Furono scelte 11 salme certamente non identificabili. I loro Feretri furono condotti nella Basilica di Aquileia e la scelta del Feretro che avrebbe rappresentato “IL” Milite Ignoto era caduta sulla signora Maria Bergamas.
La signora era la madre di un soldato irredentista che, al momento dello scoppio della guerra, si trovava in territorio Austro-Ungarico rifiutando l’arruolamento in quell’Esercito per scappare oltre confine ed arruolarsi nell’Esercito Italiano. La madre non seppe più nulla di lui ed egli stesso diventava un “Milite Ignoto”. La mattina del 28 Ottobre 1921, nella Basilica di Aquileia, a Maria Bergamas fu affidato il compito della scelta del feretro. Poco prima che essa entrasse nella Basilica, l’allineamento dei feretri fu ulteriormente mischiato per evitare qualunque possibile riconoscimento.
La signora Maria passò davanti a tutte le bare e, giunta alla decima, cadde in ginocchio ed urlò “è mio figlio!”. La decima bara fu, quindi, quella scelta dalla commissione per essere portata all’Altare della Patria a Roma per rappresentare il Milite Ignoto. Le 10 salme rimaste furono inumate nel “Cimitero degli Eroi” di Aquileia, mentre quella del Milite Ignoto fu condotta alla Stazione FS di Cervignano da dove proseguì il suoi viaggio per Roma passando per Udine, Treviso, Venezia, Padova, Rovigo, Ferrara, Bologna, Pistoia, Prato, Firenze, Arezzo, Chiusi, Orte e Roma Tiburtina (a quei tempi “Stazione Portonaccio”). “Il treno dell’Eroe” percorse a bassa velocità l’itinerario dove, ai bordi della ferrovia, folle silenti, commosse e rispettose ne accoglievano il passaggio come fosse un padre, un figlio, un parente di ognuno di loro.